Un laboratorio di alta biosicurezza per affrontare i virus

Doppio paio di guanti e sovrascarpe, cuffia, mascherina, camice, poi una doccia di aria per evitare di portare tutte le sostanze che si potrebbero avere addosso in un ambiente sterile. Sono questi i passaggi di vestizione che faccio ogni giorno per lavorare nel laboratorio ad alta sicurezza dove studiamo il virus dell’epatite b. Trattandosi di un virus che potrebbe infettare l’essere umano, è infatti fondamentale poterlo studiare in completa sicurezza.
L’epatite b è una malattia che purtroppo colpisce ancora milioni di persone nel mondo: i vaccini non sono disponibili ovunque e, nella versione “cronica” della malattia, il sistema immunitario dei pazienti non riesce a sconfiggere il virus, portando a complicanze come cirrosi e cancro del fegato.
Per questo motivo è importante continuare a fare ricerca e il San Raffaele è una delle migliori strutture in questo campo: offre possibilità e strumentazioni per studiare i virus sia dal punto di vista molecolare, sia cellulare e dell’intero organismo. Una ricerca, insomma, a tutto tondo.
Di recente, grazie alle numerose donazioni alla ricerca, è stato possibile realizzare un laboratorio ad alta sicurezza, unico nel suo genere in Italia, dedicato allo studio di SARS-Cov-2. In un momento in cui è richiesto, fare ricerca su questo virus mi dà davvero tante soddisfazioni e spero di dare un contributo per risolvere, insieme, questa pandemia.
Valeria Fumagalli
Guarda la video-intervista di Valeria e scopri la sua storia