Imparare dai pipistrelli a “non invecchiare”

Tascini 400

È una ricerca particolare la mia: da biologo evoluzionista, cerco di trovare le risposte alle domande più urgenti del nostro tempo in quello che la natura, in milioni di anni di evoluzione, ha già plasmato.

La popolazione mondiale sta crescendo a livello esponenziale, questo porterà a un’età media molto più alta: capire come si invecchia e come risolvere questo problema è piu urgente che mai. E i pipistrelli, forse, potrebbero avere la risposta che ci serve. Questi piccoli mammiferi, tristemente noti oggigiorno per la loro grande resistenza alle patologie, hanno anche un altro super potere: possono vivere fino a 40 anni, l’equivalente di due secoli per un essere umano.  Inoltre, superato il primo anno di età, in cui le giunture delle ossa devono ancora formarsi del tutto, è impossibile distinguere un esemplare giovane da uno anziano: i pipistrelli non invecchiano.

Abbiamo scoperto che il loro segreto risiede nella capacità di smaltimento di proteine e altre molecole ormai inutilizzate dalle cellule, che si mantiene efficiente lungo tutto il corso della loro vita. Nelle nostre cellule “giovani” la pulizia dei ‘rifiuti’ funziona molto bene; più invecchiano, invece, e più il materiale di scarto si accumula provocando danni di vario genere. È lo stesso principio alla base di alcune malattie come l’Alzheimer e il Parkinson.

Lo studio di meccanismi evolutivi naturali per combattere l’invecchiamento è un modo alternativo per identificare le basi molecolari di questo processo e di tutte le malattie che ne conseguono, anche negli esseri umani.

Studi come il mio sono possibili solo grazie ai contributi economici che arrivano da privati e aziende. Senza di loro, non riusciremmo ad andare avanti.

Andrea Locatelli


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