«Sono tornato a vedere grazie alle staminali!»

Cellule staminali

Avevo 12 anni quando ho perso la vista dall’occhio destro. Una mattina di luglio, stavo passeggiando per strada con mio papà. Passavamo sotto un ponteggio di un palazzo in ristrutturazione e, curioso come sempre, camminavo con il naso all’insù. Una goccia di calce viva mi è arrivata dritta nell’occhio. La sensazione di fastidio che ho subito percepito come normale e passeggera ha rivelato invece un’ulcera perforante che rischiava di farmi perdere l’occhio.

Per due mesi, ogni giorno, mio padre mi accompagnava in ospedale per le medicazioni nel disperato tentativo di salvarmi la vista. Ho dovuto tenere per molto tempo una benda e gli occhiali da sole. Vivevo questa situazione nel pieno della mia adolescenza con tremendo disagio, i miei coetanei non si risparmiavano battute che ferivano e io mi chiudevo in casa. Anche una volta tolta la benda, il mio occhio – che si era opacizzato – rimaneva socchiuso e non passava certo inosservato. Vedevo solo ombre scure. Compiuti i 18 anni, ho all’improvviso sentito di essere diventato grande e finalmente più indipendente anche nei confronti del mio handicap. Invece di intimidirmi, ho cominciato a fortificarmi. Ho continuato gli studi, mi sono appassionato a farmacia e raggiunto la laurea. Mi sono fatto nuovi amici con cui stavo bene. Mi ero “abituato” al mio problema.

Rimaneva il difetto alla palpebra. Così due anni fa – a 25 anni – mi sono rivolto al dott. Rama del San Raffaele e ho scoperto di essere un “candidato ideale” per una sperimentazione clinica. Grazie a ricerche italiane durate 20 anni sull’uso delle cellule staminali per la rigenerazione della pelle, oggi si iniziano a trattare casi difficili come il mio.

Con un primo intervento, i medici mi hanno prelevato delle cellule staminali dall’occhio sano per coltivarle in laboratorio fino a formare uno strato cellulare da reimpiantare a distanza di poco tempo nell’occhio danneggiato. Durante l’operazione, per la prima volta in vita mia, sotto l’effetto dell’anestesia, mi sono ritrovato completamente cieco! Ricordo l’ansia di quel momento ma ora sorrido al pensiero di quanto ero buffo, fuori dalla sala operatoria, ad aiutare un ragazzo più giovane di me, appena operato a entrambi gli occhi, a vestirsi perché nemmeno lui riusciva a vedere. 

Arrivò dicembre e fui sottoposto al secondo intervento per ricevere le mie staminali moltiplicate, in grado di ricostruire piano piano la cornea. Il più bel regalo di Natale che avrei potuto ricevere!
L’intervento è andato molto bene. Ho tenuto l’occhio coperto e protetto per due settimane prima di essere finalmente sbendato. Mi sembrava di vivere in un film! L’impatto con la vista non è stato immediato. Inizialmente vedevo molto opaco. Appena mi sono stati rimossi tutti i punti, la mia palpebra come per magia ha cominciato a riaprirsi. Da sola. È incredibile il nostro cervello! Protegge un occhio danneggiato e inutile tenendolo chiuso. Poi, appena guarisce, lo fa aprire e ti permette di vedere ancora e senza fatica. Ogni giorno noto i miglioramenti. Oggi riesco a leggere una pagina intera di un libro con il solo occhio destro. Chiaro, mi stanco un po’ ma è un grandissimo successo!

Ce ne vorrebbero di più di San Raffaele nel mondo. Qui ho davvero trovato professionalità e disponibilità incredibili e soprattutto – grazie ai progressi della ricerca - ho ritrovato la vista che per oltre 15 anni avevo perso!

Marco