Maria, a 45 anni affronta una diagnosi di Sclerosi Multipla

maria sclerosi multipla

Mi è stato chiesto di raccontare la mia storia, la mia esperienza e di come la mia vita sia cambiata da quando ho conosciuto per la prima volta il mio nemico, la malattia con la quale dovrò convivere per tutta la vita. Vorrei raccontarvi com’è stato, cosa ho provato nel sentire pronunciare la diagnosi e di come ho deciso di prendere in mano la mia vita, dandole una seconda possibilità. Vorrei, in questo modo, essere di sostegno e d’aiuto per tutti coloro che stanno vivendo la mia stessa situazione e per coloro che, proprio in questo istante, stanno udendo le parole che - pesanti come macigni - cambieranno per sempre le loro esistenze.

Mi chiamo Maria e ho 45 anni. Sono una persona molto attiva e dinamica, con molti interessi e un vita sempre in movimento: amici, serate e mai un attimo di tempo libero!
Sono sempre stata così, fin da giovane, quando, conclusi gli studi, ho subito cominciato a lavorare, in un settore innovativo e molto interessante dove, nel corso degli anni, con fatica, impegno e passione, ho intrapreso una carriera professionale di grande successo. Dopo un matrimonio durato 15 anni e un divorzio molto sofferto, ho finalmente incontrato un uomo straordinario, il mio attuale compagno, con il quale ho avuto una magnifica bambina che oggi ha 7 anni.

Due anni fa, l’inimmaginabile. Una mattina, dopo una serata di festeggiamenti, nel mio letto, mi sono accorta che qualcosa non andava: il mio corpo non rispondeva ai miei comandi. In quell’istante, un turbinio di emozioni si sono alternate nella mia testa come la paura della morte. È proprio vero quello che dicono. In quel momento, ogni singolo attimo della vita mi è trascorso rapidamente davanti agli occhi. Era questo il mio destino?

Fortunatamente paura e spavento sono passati con il malessere, anche se la preoccupazione era rimasta così come l’urgenza di sottopormi a una visita specialistica. Qui, le premesse non erano per nulla buone: i pareri discordanti dei medici alimentavano la mia ansia verso qualcosa di più terribile. È proprio in questa occasione che ho sentito parlare di Sclerosi Multipla.

Di fronte a una diagnosi incerta, mi sono sentita persa. Ho immaginato il mio futuro da disabile: che impatto avrebbe avuto sulla mia vita? L’attesa era straziante. Nonostante un’iniziale esclusione di esito di SM, i disturbi si sono ripresentati, più insistenti e frequenti fin quando la tanto temuta diagnosi è stata confermata. Mi ricordo ancora le parole del medico perché in quel momento il mio cuore ha smesso di battere… Ho sempre pensato che queste cose accadono ad altri e mai a te. Sogni, progetti di una vita, conquiste e speranze mi si sono improvvisamente sgretolati tra le mani al peso di una realtà difficile da accettare.

Dopo un primo attimo di stordimento, ho deciso di reagire: lo dovevo sia a me stessa, sia alle persone che mi volevano bene. Per fortuna il progresso della Sclerosi Multipla è lento e può essere controllato grazie ai farmaci e vivo, ogni giorno, nella speranza che la ricerca possa scoprire nuove cure, nuovi trattamenti che permettano a me e alle persone malate di continuare a vivere la propria vita serenamente.

Oggi, la mia vita è molto cambiata: lavoro meno, ho maggior riguardo di me stessa e cerco di non gravare troppo sulla mia famiglia. Non so cosa mi riserverà il futuro, ma adesso ho la consapevolezza e la determinazione per affrontarlo e per vivere la mia vita giorno per giorno.

Di questo dico grazie anche alla ricerca e a tutti i ricercatori che, quotidianamente, sono impegnati nel portare alla luce nuove scoperte, in grado di dare una svolta concreta alle nostre esistenze e alla nostra malattia.

Maria